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farsa | Nata già in epoca classica questa forma teatrale si sviluppa anche nel Medio Evo per merito dei giullari e resta in auge anche in epoca moderna (per esempio con autori come Feydeau e Labiche) e contemporanea (per esempio famose sono le farse estremamente grottesche dell'inglese Joe Orton). |
palco | Nei teatri di tradizione, soprattutto d'opera, il palco è di primo, di secondo, di terzo ordine a seconda del piano in cui si trova, ed è una specie di balconcino che si affaccia sulla sala. |
locandina | Cartello pubblicitario di piccolo formato contenente l'annuncio, il programma, e l'elenco degli interpreti di uno spettacolo. |
palcoscenico | Il luogo in cui avviene l'azione, sopraelevato rispetto alla platea per permettere agli spettatori seduti la visione dell'azione |
clacque | Parola di origine francese che definisce degli spettatori un po' speciali che non pagano il biglietto e il cui compito è quello di applaudire lo spettacolo, di sostenere la prova di un attore |
bis | È una parola usata in tutte le lingue del mondo, popolare soprattutto nel teatro musicale e nell'opera quando il pubblico richiede a viva voce ai suoi beniamini non tanto di ripetere qualcosa quanto di esibirsi ancora |
padella | Luce dall'alto a carattere diffuso che illumina il palcoscenico come una luce di servizio prima e dopo lo spettacolo |
epico | È il teatro che nasce in Germania su spinta di Erwin Piscator e, soprattutto, di Bertolt Brecht che stilò anche le regole fondamentali di una forma di teatro che nasceva in reazione al naturalismo (vedi) |